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cultura dell'immagine e della parola

Ragusa Film Festival

In un anno così felice per il cinema italiano, la quinta edizione del Festival di Ragusa si occupa di offrire un punto di vista mediterraneo sulla produzione cinematografica del nostro paese. E’ così che Il Miracolo di Edoardo Winspeare ambientato a Taranto e presentato allo scorso Festival di Venezia può essere considerato come l’emblema di questa edizione, per la sua forza di evocare l’incontro non solo tra culture, ma tra stati dell’anima diversi, profondamente meridionali e – al tempo stesso – così intensi e importanti ad ogni latitudine.

Le lacerazioni tra fede e ragione, tra spiritualità e laicismo costituiscono di fatto la base di quel dialogo necessario che è il filo rosso in grado di unire tutti i film presentati in questi giorni di Festival. E Ragusa, nonché la Sicilia, dal canto loro, si propongono come punti cardine di questa visione: terre di incontro e di scambio per culture e spiriti differenti, nonché sedi accoglienti e luminose per una riflessione cinematografica moderna capace di coniugare Arte ed Intrattenimento. Oltre ai film che raccontano momenti del passato della vita isolana da angolazioni differenti (Segreti di Stato di Paolo Benvenuti, Il ritorno di Cagliostro di Ciprì & Maresco); idealmente Ragusa con il suo porto si pone come punto di approdo di storie salpate da acque lontane: l’Adriatico di Liberi di Gianluca Tavarelli è lo stesso mare de L’anima gemella di Sergio Rubini.

Perfino Passato Prossimo e Prendimi e portami via parlando di incontri difficili e spesso quasi impossibili sfruttano la vocazione della Sicilia di essere terra in grado di pacificare qualsiasi contrasto con il suo cielo e il suo mare che tendono all’infinito. E’ così che il Festival si propone tre digressioni nel segno della fantasia e del sogno: Chinese Odissey prodotto da Wong Kar Wai, diretto da Jeff Lau e il cui doppiaggio è stato curato dal siciliano Tonino Accolla, è una favola bizzarra sospesa tra liricità e ironia. The last life in the universe del tailandese Pen-Ek Ratanaruang premiato a Venezia con il riconoscimento per il migliore attore protagonista al giapponese Asano Tadanobu e presentato a Ragusa nella versione originale con i sottotitoli in italiano è un sublime apologo sull’importanza della vita e dell’amore. Per concludere, poi, il sogno mitico di Sinbad – il pirata dei sette mari e delle sue avventure in una Siracusa leggendaria esattamente come il mare di Sicilia. Una vicenda divertente per bambini di tutte le età che consente agli spettatori di guardare ancora una volta verso l’azzurro del mare e sognare ad occhi aperti

Il programma del Festival

mercoledi’ 10 dicembre 2003

ore 19,30
SEGRETI DI STATO
di Paolo Benvenuti

ore 21,30
L’ANIMA GEMELLA
di Sergio Rubini

giovedi’ 11 dicembre 2003

ore 19,30
IL RITORNO DI CAGLIOSTRO
di Daniele Cipri – Franco Moresco

ore 21,30
CHINESE ODISSEY
di Jeffrey Lau con Tony Leung

venerdi’ 12 dicembre 2003

ore 19,30
PRENDIMI E PORTAMI VIA
di Tonino Zangardi

ore 21,30
PASSATO PROSSIMO
di Maria Sole Tognazzi

sabato 13 dicembre 2003

ore 19,30
IL MIRACOLO
di Edoardo Winspeare

ore 21,30
LIBERI
di Gianluca Maria Taravelli

domenica 14 dicembre 2003

ore 17,00
SINBAD: LA LEGGENDA DEI SETTE MARI
di Patrick Gilmore, Tim Johnson

ore 19,00
THELAST LIFE IN THE UNIVERSE
di Pen-ek Ratanaruang

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