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cultura dell'immagine e della parola

Festival dei Popoli 44a edizione

Il Festival dei Popoli, che ha la presidenza di Paolo Fabbri ed è diretto da Mario Simondi, ha il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Comunità Europea (Programma Media); dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze, della Regione Toscana e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Il programma, secondo una consuetudine ormai consolidata, si articola in diverse sezioni: il Concorso Internazionale, il Concorso Italiano, le due Sezioni Tematiche “Madame l’Eau – Storie d’Acqua” e “Fotografia, cinema, video: i tanti media dell’inchiesta”, Il Presente Documentato, Filmare la Musica, Filmare il Teatro, Cinema & Arte, Benvenuti in Europa, più omaggi ed eventi speciali.
Molti gli ospiti e i registi italiani e stranieri, che verranno a Firenze a presentare i loro film in occasione del Festival.

Il Concorso Internazionale (Cinema Alfieri Atelier)

15 titoli, selezionati tra i 794 film arrivati da 62 diversi paesi (tra cui Argentina, Birmania, Cile, Cina, Georgia, Israele, India, Indonesia, Iran, Palestina, Perù, USA, Venezuela, Yemen ecc.); partecipano alla competizione internazionale, che presenta in prima visione italiana i documentari più rappresentativi del panorama mondiale. La Giuria internazionale è composta per questa edizione da Emanuele Crialese (Italia); regista e sceneggiatore, Marie-Pierre Duhamel (Francia); sceneggiatrice, critica cinematografica, produttrice indipendente, insegna alla Femis di Parigi nel settore documentario, Krzysztof Lang (Polonia); regista, sceneggiatore, realizzatore di documentari, Salah Sermini (Siria); giornalista e critico cinematografico. Das blaue gold
La Giuria decreterà i vincitori il 4 dicembre e assegnerà i seguenti premi: 5.000 euro al regista del Miglior documentario; Targa “Gianpaolo Paoli” al regista del Miglior film etno-antropologico.
Tra i temi trattati: l’attualità, quella toccata con mano da Lech Kowalski in Camera Gun (Francia-USA, 2003, 29 novembre ore 16.25); che vede al centro dell’obiettivo un mercenario americano convertitosi all’islam, che forse poteva sventare l’attentato dell’11 settembre, ma a cui l’FBI non ha dato credito; il cinema d’autore: la comunità cubana di New York, raccontata a ritmo di rumba da Heddy Honigmann (Dame la mano – Paesi Bassi, 2003 – 3 dicembre ore 23.15) o l’America vista da Jørgen Leth, attraverso i ritratti di personaggi come Dennis Hopper, Robert Frank e John Cale (Nye Scener fra Amerika – Nuove scene dall’America, Danimarca, 2003 – 30 novembre ore); l’uso innovativo del linguaggio del documentario: per esempio la sconvolgente inchiesta autobiografica condotta da Mariana Otero in Histoire d’un secret (Francia, 2003 – 1 dicembre ore 21); la memoria: quella di un’intera generazione ripercorsa attraverso John Sinclair, Allen Ginsgerg e John & Yoko in Twenty to Life: the Life & Times of John Sinclair (La vita e i tempi di John Sinclair – USA, 2003 – 29 novembre ore 23.50) (saranno a Firenze il regista e il poeta-performer, attivista politico, giornalista John Sinclair); la ricerca dell’identità individuale: l’avvio della vita matrimoniale, raccontata sotto forma di road movie dall’esordiente regista coreana Doh Lee, una delle rivelazioni del Festival, che verrà a Firenze a presentare il suo Balmanjeo juneun yeoja (Lei ama massaggiare i piedi, Corea del Sud, 2002 – 2 dicembre ore 22.20); e la ricerca dell’identità collettiva: la Cina della campagne e della miseria descritta in Ba Kuang (Miniera 8, Cina, 2002 – 3 dicembre ore 17.55) del regista cinese Xiaopeng, presente al festival; i grandi avvenimenti politici, come il tentativo di colpo di stato in Venezuela teso a rovesciare il governo di Hugo Chavez, raccontato in tempo reale nel sorprendente The Revolution Will Not Be Televised (La rivoluzione non sarà teletrasmessa – Irlanda, 2003 – 28 novembre ore 21) di Kim Bartley e Donnacha O’Briain (saranno presenti); i problemi della globalizzazione, messi in evidenza in Surplus: Terrorized into Being Consumers (Il terrore di diventare consumatori – Svezia, 2003) di Erik Gandini (il regista sarà presente – 28 novembre ore 23.35); viaggio/inchiesta di respiro internazionale sul consumismo e i suoi effetti.

Il Concorso italiano (Cinema Alfieri Atelier)

La voce del documentario. Pur muovendosi in un contesto produttivo e distributivo in grosse difficoltà, il documentario italiano continua a far sentire la sua voce: da segnalare l’attenzione dedicata, quest’anno più che mai, alla realtà sociale e all’informazione, una tendenza ben rappresentata dai 10 film, presentati a Firenze (scelti tra i 138 titoli sottoposti a selezione); esemplari per la volontà di fornire un approfondimento e un taglio interpretativo diverso rispetto a tutto ciò che ci viene quotidianamente proposto come “informazione”. La Giuria nazionale, di cui fanno parte Sergio Frosali, critico cinematografico, Giovanni Maria Rossi, Presidente della Cooperativa L’Atelier e Pietro Clemente, docente di Antropologia Culturale dell’Università di Firenze, assegnerà al Miglior Documentario Italiano il premio di 2.500 euro. Potranno essere attribuite anche menzioni speciali.
Diversi i titoli interessanti da segnalare: La primavera dei movimenti (2003) del regista Wolfgang Achtner (28 novembre ore 17.30) è un film “scomodo”, rifiutato da tutte le televisioni; Achtner, presente al Festival, documenta l’evolversi del Movimento dei girotondi, come forma di protesta pacifica. Nel film, Nanni Moretti spiega, in una lunga intervista in esclusiva, i motivi della sua presa di posizione in politica. Una tragicomica incursione nella vita scolastica in A scuola (2003); di Leonardo Di Costanzo (2 dicembre ore 16); in cui la telecamera osserva quello che succede tra i banchi di una scuola media di Napoli e registra il turbolento svolgimento della vita di classe. Un significativo ritratto dell’Italia a natalità zero in “Sono incinta”, di Fabiana Sargentini (la regista sarà presente – 30 novembre ore 15); 69 uomini di tutte le età raccontano la loro reazione alla fatidica frase “sono incinta”: le confessioni di un gruppo di potenziali papà che non si aspettavano l’arrivo della cicogna e che rivelano, forse per la prima volta, cosa sia passato loro in testa in quei “quindici minuti di terrore”. Gianni Celati si spoglia delle vesti di scrittore per indossare quelle di regista in Visioni di case che crollano (2003); (2 dicembre ore 17.10); viaggio/riflessione attraverso i casolari abbandonati della campagna attorno al delta del Po. Molti dei documentari italiani di questa edizione articolano le loro indagini partendo dal passato, in particolare dal boom economico, da cui sembra abbiano avuto origine molti mali del nostro paese: come la speculazione edilizia, raccontata con humour da Giovanni Piperno nel suo film-dinamite L’esplosione (2003) (2 dicembre ore 21); tante immagini d’altri tempi, come il classicissimo Riso amaro “riveduto e corretto” dalle mondine, che presero parte al film come comparse in Sorriso amaro (2003); di Matteo Bellizzi (il regista sarà presente – 1 dicembre ore 18.35); tanti stralci di cinegiornali e tanta televisione in bianco e nero, come nell’esilarante e minuziosa ricostruzione della storia del cabaret milanese (ci sono davvero tutti: da Jannacci a Dario Fo, da Cochi e Renato a Abatantuono, e poi Paolo Rossi, Aldo Giovanni e Giacomo) in Il mondo alla rovescia di Tonino Curagi e Anna Gorio (i registi saranno presenti – 3 dicembre ore 15).

Sezione Tematica

Madame l’Eau – Storie d’Acqua – (Cinema Alfieri Atelier – Auditorium Stensen)
A cura di Maria Bonsanti
Il 2003 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale dell’Acqua”: in un mondo in cui un miliardo e mezzo di persone non ha accesso all’acqua potabile, e 2 miliardi e mezzo non hanno alcun servizio sanitario, il controllo delle risorse idriche diventa sempre più un controllo economico, sociale e politico. In questa ottica il Festival dei Popoli, rispondendo a un forte bisogno di informazione, ha deciso di dedicare un’intera sezione al tema, proponendo in 15 film una selezione rappresentativa dei molteplici approcci all’argomento. Insieme al dovuto omaggio (Auditorium Stensen 3 dicembre ore 16.45) a Joris Ivens con Niewe Gronden (Nuove terre – Paesi Bassi, 1934); in cui Ivens esalta poeticamente il confronto tra il lavoro dell’uomo e la forza della natura durante la realizzazione della diga dello Zuiderzee in Olanda, non senza preoccuparsi delle implicazioni politico- economiche; tra i titoli figura anche Drowned Out (Sommersi – UK-India, 2002) di Franny Armstrong (Auditorium Stensen 3 dicembre ore 17.20); sulla disperata resistenza degli abitanti del villaggio di Jalsindhi, nell’India centrale, di fronte all’allagamento delle proprie abitazioni a causa della costruzione della diga Narmada: il documentario ha raccolto anche la preziosa testimonianza della scrittrice indiana Arundathi Roy. Un’attenzione particolare è riservata, inoltre, all’Africa come in Madame l’Eau (Signora acqua – Nigeria-Paesi Bassi, 1992) di Jean Rouch (Cinema Alfieri Atelier, 2 dicembre ore 18.45); maestro del cinema documentario, che racconta la storia di alcuni agricoltori nigeriani rovinati dalla siccità, e di come, dopo un viaggio in Olanda, proveranno a costruire un mulino a vento sul bordo del Niger per irrigare i campi. Non è trascurato il potenziale culturale e antropologico del tema: il viaggio sul Gange che percorriamo in Eau-Ganga (India, 1985) di Viswanadhan – film vincitore del Festival dei Popoli 1987 – (Auditorium Stensen, 30 novembre ore 22.15); alla ricerca di immagini, suoni, colori e storie, ben esemplifica quello sguardo al contempo culturale, storico, sociologico, antropologico, che ha da sempre caratterizzato l’anima del Festival dei Popoli. Il film è stato restaurato con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Mercoledì 3 dicembre (dalle ore 11.00); presso l’Auditorium Stensen, il discorso sul DIRITTO ALL’ACQUA viene svolto anche attraverso una TAVOLA ROTONDA, che si propone il compito di riassumere i lavori di un anno di discussioni, incontri, dibattiti. Tra i relatori invitati anche le giornaliste Drowned outSabina Morandi (giornalista scientifica free-lance) e Sabrina Sganga (Controradio – Popolare Network) e Tommaso Fattori del Forum mondiale alternativo dell’acqua, mediatore della discussione il giornalista di Diario della settimana Mario Portanova; gli interventi rispecchieranno alcuni dei molteplici approcci all’argomento. Verranno, inoltre, proiettate alcune interviste realizzate a marzo durante il Forum Alternativo dell’acqua: tra queste la testimonianza importante di Riccardo Petrella, presidente del Contratto Mondiale dell’acqua. Ospite d’eccezione il famoso fotografo e documentarista Hugues Fontaine, autore del film La roue (1989) incluso in questa sezione (Cinema Alfieri Atelier 2 dicembre ore 18.20) e del reportage “Euphrate: le pays perdu” (ed. Acted Sud 2000); di cui verrà presentata una selezione di fotografie nel corso del festival.

Sezione Tematica

Fotografia, cinema, video: i tanti media dell’inchiesta
(Auditorium Stensen – martedì 2 dicembre dalle ore 15.00)
Oil – A Crude World (ed. Seuil) è un’inchiesta condotta recentemente dal fotografo Paolo Woods e da due giornalisti, Serge Enderlin – collaboratore del giornale “Le Temps”- e Serge Michel – corrispondente free-lance per “Le Temps” e “Le Figaro”. Si tratta di un’esplorazione dietro le quinte dell’industria del petrolio realizzata con testi, fotografie e documenti filmati. Percorrendo 12 paesi in 4 continenti, i tre autori hanno viaggiato dalle piattaforme chiuse dal ghiaccio della Siberia ai deserti di fuoco dell’Iraq; dagli uffici dotati di aria condizionata dei magnati del petrolio di Huston, ai miserabili campi di petrolio di Baku; dalla steppa senza fine del Kazhakistan, alle baraccopoli dell’Angola; hanno seguito il percorso dei nuovi oleodotti attraverso le valli senza legge della Georgia e fatto lo shopping con gli oligarchi a Dubay. Oil – A Crude World segue le vie dell’oro nero, rivelando drammatiche e affascinanti storie, che troppo spesso non vengono raccontate.
In occasione del Festival sarà presentato (ore 17.15); in anteprima assoluta, il film realizzato nel corso dell’inchiesta Un monde de brut, di Carole Cheysson (Francia, 2003); storie di miseria e di ricchezza nei nuovi paesi produttori di petrolio.
A partire da Oil – A Crude World, nel corso della tavola rotonda (ore 17.45) condotta da Peppino Ortoleva e intitolata “Fotografia, cinema, video: i tanti media dell’inchiesta” saranno messi a confronto tre diversi mezzi di informazione: la fotografia (attraverso una mostra fotografica di Paolo Woods); il giornalismo stampato (con le testimonianze di Serge Enderlin e Serge Michel) e il cinema, con tre documentari dedicati ad altrettanti fotoreporter di guerra: Reporter Vermisst (Reporter scomparso – Germania, 2003) del tedesco Johann Feindt (ore 15); sul fotografo di guerra Gilles Caron; Miguel në terren (sobre el terreny) (Miguel sul campo – Spagna, 2003) di Enric Miró e Lluís Jené (ore 16.10); dedicato a Miguel Gil, corrispondente di guerra, ucciso in Sierra Leone. Dedicato all’amore per la documentazione, anche a rischio della propria vita è anche Robert Capa in Love and War (Robert Capa in amore e in guerra – USA, 2003) dell’americana Anne Makepeace (ore 19.30); slancio vitale e irrequietezza hanno spinto Capa a documentare il Novecento, sempre in prima linea.

Il Presente Documentato (Cinema Alfieri Atelier – Auditorium Stensen)
A cura di Augusto Cacopardo
La situazione internazionale analizzata nei suoi aspetti più scottanti e meno conosciuti, spesso ritratti nell’immediatezza del loro verificarsi. Quest’anno la sezione si articola su due linee tematiche: la prima, intitolata Le guerre infinite, presenta testimonianze provenienti dai luoghi più martoriati del mondo, la seconda, I diritti negati, è dedicata alla salvaguardia dei diritti umani. Tra i film presentati Afghan Massacre-The Convoy of Death (Massacro afgano-Il convoglio della morte UK, 2002); regia di Jamie Doran (il regista sarà presente – Cinema Alfieri Atelier, 29 novembre ore 17); sulla deportazione e lo sterminio di migliaia di prigionieri che si sono arresi agli afgani alleati dell’America dopo l’assedio di Kunduz. Baghdad On/Off (Francia, 2002); di Saad Salman (Auditorium Stensen 2 dicembre ore 23.10): dopo venticinque anni di esilio trascorsi a Parigi, il regista iracheno Salman riceve la notizia che sua madre ha bisogno di una visita specialistica e parte per Baghdad, ancora sotto il controllo dell’esercito iracheno. Nel corso del viaggio attraverso i campi profughi curdi ha realizzato questo road movie, che parla delle miserie della guerra, ma anche delle tradizioni di un popolo. Ford Transit (Paesi Bassi, 2002) di Hany Abu-Assad (Cinema Alfieri – 29 novembre ore 21) mostra come la vita di un giovane tassista palestinese può scorrere su strade davvero pericolose. Politici, giornalisti e gente comune, passeggeri del taxi, parlano di un territorio tra i più martoriati del mondo. Al-Jazeera Exclusive (Esclusiva Al-Jazeera – UK, 2003) di Ben Anthony (il regista sarà presente – Auditorium Stensen – 2 dicembre ore 21.15): durante la guerra in Iraq, una troupe della BBC segue il lavoro della televisione araba Al-Jazeera. Il non allineamento della rete satellitare, la espone alla condanna del governo iracheno; la situazione precipita quando l’ufficio di Baghdad è colpito da missili americani, un inviato muore e la libertà di informazione di Al-Jazeera è messa tragicamente alla prova.

Filmare la Musica (Cinema Alfieri Atelier – Auditorium Stensen)
A cura di Simone Bardazzi, Alessandra Chelazzi e Nico Colacillo,
La sezione dedicata alla musica propone una scelta di film dedicati a musicisti provenienti da luoghi culturalmente o geograficamente molto lontani allo scopo di dimostrare come la musica possa essere un potente veicolo di comunicazione, proprio in ragione della trasversalità che caratterizza tale forma espressiva. Fra i film da segnalare Bola de Nieve (Spagna, 2003) di José Sánchez-Montes (Cinema Alfieri -1 dicembre ore 21); appassionante documentario su un cantante e musicista cubano, discriminato per il suo essere nero, cattolico ed omosessuale. Il regista finlandese Mika Kaurismaki (Cinema Alfieri 2 dicembre ore 23.25) sviluppa, invece, nel suo Moro No Brasil (Io vivo in Brasile – Germania-Finlandia-Brasile, 2002) una ricerca personale sulle origini della musica brasiliana. A cavallo fra jazz, musica classica e avanguardia, Franck Podguszer e Alberto Crespo Ocampo, concedono, in anteprima internazionale, un estratto di 30 minuti del loro documentario, ancora in lavorazione, Caine Variations (Cinema Alfieri – 1 dicembre ore 23.10); sul pianista jazz Uri Caine, al lavoro sulle Goldberg Variations di Bach, le variazioni Diabelli di Beethoven e sulle musiche di Gustav Mahler. Hey is dee dee home (Ehi! É a casa Dee Dee – USA-Francia, 2003) di Lech Kowalski (Auditorium Stensen – 3 dicembre ore 21);[img4] propone un lungo e divertente incontro con il leggendario bassista dei Ramones: Dee Dee Ramone, recentemente scomparso. Dalle implicazioni anche politiche e sociali è Note dal basso (Italia, 2003) di Stefano Lorenzi, Federico Micali e Teresa Paoli (Cinema Alfieri – 28 novembre ore 19.20); documentario realizzato in occasione del Social Forum di Firenze 2002, che filma l’incontro di varie bande musicali di strada provenienti da varie parti d’Europa, riunite per partecipare alla manifestazione.

Benvenuti in Europa (mercoledì 3 dicembre 2003 – Auditorium Stensen)
Dall’incontro con l’Istituto Universitario Europeo e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, nasce un nuovo spazio dedicato ai paesi dell’Est, in occasione del loro prossimo ingresso nell’Unione Europea. Quest’anno la nostra attenzione è puntata sulla Polonia, paese dall’ineguagliabile tradizione cinematografica, che rievocheremo attraverso un’esposizione (presso la Chiesa di San Carlo dei Barnabiti, via Sant’Agostino 23, zona S. Frediano) dei bellissimi manifesti realizzati da artisti del calibro di Jerzy Flisak, Jan Lenica, Eryk Lipinski, Roman Kalarus, Lech Majewski, Jan Mlodozeniec e Mucha Ihnatowicz e attraverso un incontro con i più significativi esponenti della scuola di cinema di Lodz: tra le altre segnaliamo le opere di esordio di Roman Polanski, Zbig Rybczynski e Krzysztof Kieslowski. Evento in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma.

Cinema & Arte (Domenica 30 novembre – Auditorium Stensen)
Tre i film presenti nella piccola sezione dedicata all’arte; Miquel Barceló. Des Trous et des Bosses (Miquel Barceló. Fori e rilievi – Francia, 2002) di Jean-Louis Comolli (ore 18); sull’opera dell’artista Miquel Barceló, ma anche indagine sull’ispirazione in diverse forme d’arte: la cucina, la letteratura, il cinema. Dani Karavan. La Toscana fra memoria e segno contemporaneo (Italia, 2002) è il film di Massimo Luconi sull’artista Dani Karavan (ore 21); che per studiare la tecnica dell’affresco, giunge da Israele nel 1956 all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Alla presentazione del film interverranno il regista Massimo Luconi e l’artista Dani Karavan. Il poema dell’aria (Italia, 2003) di Maurizio Elettrico (presente al Festival) e Mauro del Viscovo: sculture di stoffa, sormontate da grandi palloni bianchi, si muovono sinuose, creando uno spazio senza tempo (ore 21.55).

Filmare il Teatro (Teatro Metastasio, Cinema Terminale – Prato)
a cura di Massimo Luconi, direttore del Teatro Metastasio stabile della Toscana
La sezione intende documentare il teatro più lontano e quasi sconosciuto come in Ta’zieh: Another Narration (Ta’zieh: Un altro racconto – Iran, 2001) di Parviz Jahed (Cinema Terminale – 2 dicembre ore 20.30); che documenta il Ta’zieh, una forma iraniana di teatro religioso di antichissime origini, caratterizzato dall’intensa partecipazione del pubblico e dall’interazione con gli attori. Alla proiezione sarà presente lo storico e critico cinematografico Bahman Maghsoudlou. Alcuni titoli sono dedicati a grandi maestri alle prese con le loro più recenti produzioni teatrali come Lolita (Italia, 2002) di Ariella Beddini (Teatro Metastasio – 1 dicembre ore 17.30); che filma l’adattamento del capolavoro di Nabokov, del geniale regista del Piccolo di Milano, Luca Ronconi. Amleto (Italia, 2003) di Massimo Smuraglia e Sirio Zabberoni (Cinema Terminale 2 dicembre ore 18.30); che hanno utilizzato una grande quantità di materiale girato in occasione di prove e spettacoli tenuti al Teatro Metastasio di Prato, al Teatro Manzoni di Pistoia e al Teatro del Popolo di Colle Val D’Elsa. Ne è nato un video dalla grande forza espressiva.

Il Festival dei Popoli, per la sua 44a edizione, si avvale della collaborazione di The Culture Business, società specializzata in consulenze e servizi integrati per manifestazioni cinematografiche. The Culture Business fornirà informazioni sul Festival dei Popoli tramite fanaticaboutfestivals.it, la community per gli appassionati di festival cinematografici, che terrà aggiornati sulle date salienti del calendario festivaliero con l’invio di newsletters e materiali informativi.

Firenze: Cinema Alfieri Atelier (Via dell’Ulivo, 6); Auditorium Stensen (Viale Don Minzoni, 25/G);
Istituto Francese (Piazza Ognissanti, 2)

Prato: Teatro Metastasio Stabile della Toscana (Via B. Cairoli, 59)
Cinema Terminale (Via Carbonaia, 31)

FESTIVAL DEI POPOLI
tel. 0039 055 244778 Fax 0039 055 241364
Email: fespopol@dada.it

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