hideout

cultura dell'immagine e della parola

Tagliacorto – Intervista agli organizzatori

Parliamo con Malco Tessiore, uno degli organizzatori del Festival Tagliacorto.

IL CONCORSO

Tagliacorto nasce come una scommessa, quella di proporre un evento non istituzionale bensì realizzato da ragazzi con nuove proposte, dalle nuove generazioni appassionate di cinema, che desiderano lavorare in questo mondo e soprattutto che vogliono ottenere visibilità, lasciare un segno.
Infatti la forma del cortometraggio è certamente un’espressione artistica in espansione ma che non lascia molto il segno. Nelle rassegne o festival purtroppo viene dato spazio e visibilità solo ai grandi, ai professionisti, noi crediamo invece che anche ragazzi esordienti, alle loro prime esperienze, squattrinati e con mezzi domestici, abbiano la necessità di essere messi maggiormente in luce. E’ proprio questa la nostra scelta: dare loro spazio. Qui entra maggiormente in gioco il mio ruolo all’interno di Tagliacorto; infatti il mio modo di vedere il mondo è da sempre molto “cinematografico”, una passione che da tempo ho avuto modo di coltivare e approfondire frequentando Festival cinematografici e collaborando a siti Internet che trattano di cinema. Spesso dunque mi capita di vedere, all’interno di un Festival, da un lato prodotti di ottima fattura tecnica che tuttavia mancano di idee originali, dall’altro opere davvero indipendenti ma che passano inosservate: e questo è triste, a mio avviso. Il cinema “corto” sta diventando un settore sempre più popolare, c’è tanta voglia di fare, tanta creatività ma tutto ciò fatica a trovare una strada agevole. L’idea che sta al principio del progetto Tagliacorto scaturisce dalla conoscenza casuale con Francesco Almansi, uno dei fondatori dell’associazione culturale Gnu-tone (dunque nuovo-tono); dal confronto tra le nostre idee, i rispettivi progetti, prende forma l’idea di un evento che sia davvero qualcosa di fresco, un “nuovo – tono”, lontano da grandi sponsor o interessi commerciali, per far partecipare più gente possibile a ciò che noi stessi amiamo. Da parte di Francesco e dell’associazione ho trovato la più totale disponibilità nei confronti di questa iniziativa. Quest’ultima, dunque, ottenuto il patrocinio del Consiglio di zona 3 del Comune di Milano, prende la forma di un concorso di cortometraggi. Concorso gestito interamente da noi, con la sola limitazione di essere riservato a opere prodotte da cittadini milanesi. Subito ci vengono proposti numerosi lavori; l’area milanese è a tal proposito molto fertile, si pensi alle numerose partecipazioni al Milano Film Festival. Tagliacorto mantiene un aspetto un po’ “casereccio”, comunale, ma ha in breve tempo acquistato una sua identità, e questo è ciò che consideravamo più importante. Gli autori dei corti che ci sono arrivati provengono da esperienze e situazioni molto diverse, si pensi ad esempio ai ragazzi dell’istituto tecnico “Virgilio” o a quelli del carcere minorile “Beccaria”. Quello che vogliamo far emergere è l’entusiasmo che i partecipanti hanno riversato nel realizzare le loro opere, vogliamo fornire una sorta di panoramica delle tante, importanti realtà che costituiscono il mondo giovanile, senza troppe preoccupazioni estetiche o di bravura tecnica. A colpire dev’essere il talento, la capacità d’immagine, e la voglia di comunicare. A mio giudizio, tutto ciò è già avvenuto. Il nostro impegno è quello di offrire visibilità a queste opere, in futuro anche all’interno di vetrine più grandi e prestigiose.

LA GIURIA

Quello della scelta della giuria è stato un processo complicato: a Milano sarebbe stato facile trovare qualche personaggio dello spettacolo, o qualche vip, disposto a dare la propria immagine per il nostro evento: ma non era questo che volevamo.
L’intenzione era di trovare qualcuno che avesse la competenza, l’intelligenza e l’estro per giudicare degnamente i cortometraggi: la nostra scelta, in quanto milanesi, è andata quasi automaticamente su Alessio Guzzano, critico cinematografico di City, quotidiano a distribuzione gratuita di Milano. Lui ha accettato con onore ed entusiasmo. Scherzando ci ha chiesto se l’avessimo chiamato a ricoprire il ruolo di presidente della giuria in quanto unico componente della giuria stessa… In realtà, oltre a lui, abbiamo chiamato un nostro amico, Fabio Bozzetto, abile video-maker e figlio, tra l’altro, di Bruno Bozzetto. Mi interessava un occhio tecnico perché era importante che si capisse il rapporto tra la tecnologia utilizzata e l’efficacia della realizzazione. Fabio è un ragazzo giovane e questo è stato importante perché mi interessava un’ottica che venisse recepita, non tanto condivisa. Inoltre cercavo qualcuno che vivesse il “discorso giovanile” nell’ambito cinematografico ed è saltato fuori Claudio Cadeddu, un ragazzo che collabora in modo continuativo con il DAMS di Bologna ed è componente stabile della giuria di questa università. La sua specializzazione sono i b-movie, un tipo di cinema molto amato dai ragazzi giovani, in quanto meno costoso e meno costruito. Ho trovato, quindi, la sua implicazione necessaria. Ultima entrata, non per ordine di importanza, ma perché mi interessava un personaggio che potesse condividere completamente questo sguardo (anche da dietro la cinepresa) è Tommaso Lipari, uno dei più giovani video-maker italiani con una grande capacità cinematografica e di sguardo poetico, oltre che tecnico, perché lavora con mezzi molto semplici. E’ un po’ l’icona di questo cinema giovane che si distingue perché riesce a dire le cose come stanno. Diciamo che se lui non fosse stato nella giuria sarebbe sicuramente stato tra i protagonisti.

La parola a Francesco Almansi, fondatore e membro storico di Gnu-tone.

Gnu-tone nasce due anni fa, sulla spinta di una frustrazione, mia e degli altri membri, causata dalla mancanza di spazi espositivi che affligge Milano, la nostra città. Dunque si è deciso di creare un’associazione culturale che permetta di far emergere tutti coloro che, dotati di talento, abbiano difficoltà a mettersi in luce. In questi due anni Gnu-tone ha organizzato serate di poesia, di fotografia e di pittura; per il Comune di Milano ha coordinato i concerti della “Coppa Milano”. Poi è arrivato Tagliacorto, a coronamento di un progetto che intende dar modo ai giovani di esprimersi, creando qualcosa di nuovo e vitale. Grazie alla collaborazione con il Consiglio di zona 3 Gnu-tone ha potuto far diventare concreto ciò che nasceva come un sogno. L’obiettivo è quello di continuare la collaborazione con il Comune di Milano, magari per organizzare qualcosa di più grande e ambizioso.

Vai alla prima parte dello speciale sui corti in concorso
Vai alla seconda parte dello speciale sui corti in concorso
Vai al resoconto della serata
Vai all’intervista alla giuria
Vai all’intervista al pubblico
Vai all’intervista ai registi

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»