Una religione tutta da ridere
Dogma è uscito negli Stati Uniti nel 1999, e nel resto del mondo l’anno successivo. Solo in Italia il quarto film di Kevin Smith è stato distribuito con quattro anni di ritardo, peraltro progammandolo in una stagione che di certo non è quella di punta. Considerati gli incassi più che onorevoli ottenuti finora (negli Usa il film, costato 10 milioni di dollari, ne ha incassati più di 30); si può spiegare questa scelta con l’idea di un’Italia puritana e legata ad un cattolicesimo di vecchio stampo che devono ancora avere i distributori.In ogni caso, finalmente Dogma è nelle nostre sale e ce lo si può godere come una liberazione. Il film è una spassosa parodia della religione vista come abitudine senza fede, e si diverte a ribaltare i luoghi comuni del cattolicesimo, al limite della blasfemia. Dio così diventa una donna (Alanis Morissette); Gesù un nero, Mosè un ubriacone e la Madonna, dopo aver dato alla luce il suo primogenito, ha avuto altri figli, questa volta nella maniera più naturale. Il tutto viene reso plausibile da un cast straordinario che, grazie a numerose amicizie, Smith ha potuto ottenere al minimo sindacale. Linda Fiorentino, in particolare, pur avendo ormai superato la quarantina, si fa sempre più brava e sensuale. Qualche pecca fa però del film, interessante nel soggetto e girato con la dovuta leggerezza, un lavoro più vicino alla demenzialità di American Pie che ai modi grotteschi della Via lattea. Pur non essendo Bunuel, infatti, Smith avrebbe potuto evitare alcune cadute di stile, come ad esempio nella scena con il Golgota, che tolgono rilievo alle riflessioni religiose presenti, per lasciare spazio ad un’ilarità becera. Più spesso comunque la risata è più intelligente, e si sorride anche sulle numerose citazioni cinefile, che spaziano da Indiana Jones a Guerre Stellari. Infine una nota non si può negare ai personaggi di Jay e Silent Bob (questa volta tradotto con Zittino); sempre presenti nelle pellicole di Smith (che d’altra parte interpreta Bob); che formano una perfetta coppia comica e che, a nove anni dall’esordio, continuano a farci inesorabilmente ridere.
A cura di Alberto Brumana
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