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cultura dell'immagine e della parola

Street spirit – Radiohead

brano: Street spirit (fade out)
Cantante: Radiohead
Album: The Bends
Regista: Jonathan Glazer
Casa di distribuzione: Parlophone
Anno: 1996


Nel disperato video della canzone “Street spirit (fade out)” dall’album “The Bends”, i Radiohead lavorano con un grande regista, Jonathan Glazer, dopo aver visto il suo lavoro precedente, l’angosciante “Karmacoma” dei “Massive attack”.
Sorpreso da tale morbosità, Thom Yorke chiede al regista un video di tale fattura, ma il risultato finale ricopre questo “cortometraggio” di un’immaginario sospeso e monumentale.
Il bianco & nero opaco, la velocità dei movimenti in continuo cambiamento, unita da figure oniriche, ne fanno un’opera magnifica e staordinariamente fuori tempo. Colpisce l’idea di unire il salto di danzatrici, sospese in aria con libellule naturalmente dotate di ali, ferme tra gli uomini, come in atto di osservazione.
Ogni rigore fisico viene cancellato dalla voglia dell’”uomo” di poter sospendere il tempo e cancellarlo, farlo diventare giocattolo da muovere nelle proprie mani.
E allora c’è chi corre ma sembra non fare neanche un passo, chi riesce a schivare acqua in volo e chi blocca gli oggetti in caduta, guardandoli come meta di osservazione divina.

Il volo degli uccelli

Parafrasando Battiato, è solo tramite il movimento delle cose che riusciamo a capire le trame del mondo, i calcoli illusori di un universo matematico che ci circonda.

La carriera di Jonathan Glazer

Abituato a lavorare con musicisti di grande calibro, rimane un’impronta soggettiva nei suoi video.
Oltre al pluripremiato “Karmacoma” (citazione continua ai corridoi di Shining); il regista prosegue il lavoro con i Radiohead con un video surrealista “Karma Police”, incentrato sul sogno e su una realtà paranoica e schizofrenica. Non ultimo di importanza, la collaborazione con gli Unkle, “a rabbit in your headlight”, dove l’incomprensione si mescola ad un torbido senso di paura.
A mio parere, uno dei registi più promettenti nella scena musicale, che, non contento, si è cimentato in pubblicità (quella fantastica della Guinness con i cavalli in acqua) o in un lungometraggio, “Sexy Beast”, poco visto, ma molto interessante.

E tutto SCOMPARE nuovamente. Guardo un cane muoversi a rallentatore, ma scappa via, e SCOMPARE.
SCOMPARE la mia realtà e ne entra un’altra, ancora più nera, ancora più lenta. Provo ad urlare FADE OUT(scompare); ma il vento fa sentire il proprio suono, e mi blocca in un sogno che pensavo di comandare.
Ogni piccolo pensiero si unisce ad un oggetto che cade, le uova che si rompono, e spero di arrivare alla fine, alla comprensione, ma scompare tutto e mi sveglio. Sudato.

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