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Il “cinema virtuale” di Matrix II

Il “cinema virtuale” di Matrix II

Con “Reloaded”, Neo (Keanu Reeves) diventa un originale Superman in tonaca semi-talare, finalmente fa l’amore con Trinity (Carrie-Anne Mosse); anche se è “costretto” a flirtare con Persephone (Monica Bellucci); la quale, per un french kiss, mettendo le corna al Merovingio (Lambert Wilson); porterà l’Eletto dritto dritto dinanzi al Keymaker (Randall Duk Kim); che gli permetterà di incontrare l’Architetto di “Matrix” ed operare una scelta tra la bella Trinity e… un finale che ovviamente non va svelato, ma che ci infilerà inesorabilmente nella frustrante attesa di “Revolutions”, l’episodio finale della trilogia previsto per il Novembre 2003. Detto così, “Matrix Reloaded”, dei sempre più visionari fratelli Wachowski, sembra davvero un’inestricabile sciarada, ma in realtà è molto più incasinato di quanto abbia esposto! Sì, perché l’inanellarsi di conversazioni sospese tra New Age, filosofia Zen e Taoismo del nuovo episodio, finiscono per spezzare la splendida linearità del primo “Matrix”. Quello, in fatto di omogeneità, un capolavoro assoluto. E allora viene da chiedersi se “Reloaded” abbia ragione d’esistere. Certo, la risposta definitiva l’avremo solo con “Revolutions”, nel senso che “Reloaded” è solo un episodio interlocutorio che probabilmente andrebbe valutato nell’arco complessivo dell’opera. Anche se, fin d’ora, sorge il sospetto di aver assistito ad un sequel trainato più dall’immane beneficio economico scaturito dalla precedente pellicola, che da un’effettiva esigenza artistica. A dispetto di quest’analisi, però, “Reloaded” va comunque visto e valutato per l’eccellente lavoro svolto sugli effetti visivi che potrebbero segnare, in futuro, lo standard del cosiddetto “cinema virtuale”. Infatti, per John Gaeta, supervisore degli effetti visivi, il “Bullet Time”, cioè quella particolare ripresa rallentata poi riversata a velocità normale, innovazione tecnologica che ha griffato il primo “Matrix”, in “Reloaded” sarebbe risultata un’opzione inadeguata, addirittura “arcaica”. Questo, per la nuova consapevolezza di Neo di essere l’Eletto e per una dotazione di superpoteri che ne fanno un essere soprannaturale. Per cui, un nuovo elemento tecnologico in fatto di riprese doveva sublimare l’evoluzione del protagonista. In tal senso, la soluzione trovata da Gaeta per “Reloaded” propone le tecnologie del “Motion Capture” e della “u-cap”. La prima, già molto in voga nei più evoluti videogames, permette di memorizzare digitalmente i movimenti di un attore per poi tradurli in scene di movimento ad alta velocità, che contraddicono e sconvolgono le leggi del moto, dell’inerzia e della gravità. In “Reloaded”, un esempio di tutto questo lo troveremo specialmente nei fantastici 14 minuti di inseguimenti di veicoli su un’autostrada (realizzata ad hoc) che da soli hanno comportato mesi di lavoro. Un lavoro affiancato dalla “u-cap” (universal capture); che tramite la ripresa simultanea di cinque macchine da presa ad alta risoluzione Sony HDW 900, cattura e memorizza le espressioni facciali di un tale personaggio che poi vengono applicate ai corpi digitali. Scomodando i formalisti russi, potremmo allora concludere che per “Reloaded” l’architettura formale (la tecnologia) ne stabilisce anche il contenuto strutturale. Ma se non fosse cosi?

* Osvaldo Contenti è autore assieme a Renzo Rossellini del volume “Chat room Roberto Rossellini”, Luca Sossella editore, 160 pagine, € 15

In attesa del terzo
di Dario Figoli

Siamo andati a vedere questa emozionante partita tra il mondo delle macchine, capitanato dai cattivi gemelli fantasma e Matrix, contro Neo l’Eletto e i ribelli di Zion. Ma alla fine del primo tempo dagli spalti hanno fischiato le squadre in campo: il secondo tempo è tra sei mesi.Nel frattempo godiamoci questa fiera di riprese da milioni di dollari, inseguimenti mozzafiato e combattimenti uno contro tutti a velocità supersoniche. Le scene ad effetti speciali sono passate dalle 140 del primo episodio alle quasi 2500 del secondo.Soddisfatto l’effetto visivo, ci aspettavamo di mettere al lavoro anche la nostra materia grigia, invece di fronte alla nostra fame di sapere, dopo centotrentotto minuti di film i fratelli Wachowsky ci hanno lasciato con un gigantesco punto interrogativo e una scritta, to be continued, che ci lascia più di un dubbio se non sia stato tutto un castello commerciale.Zion è una città sotterranea, dove vivono circa duecentocinquantamila persone. Entro settantadue ore le macchine la distruggeranno, fermando così il movimento ribelle. Morpheus è però convinto che la Profezia stia per avverarsi e contravvenendo agli ordini del suo comandante, attende un messaggio dall’Oracolo. Quando questo finalmente arriva, Neo si incontra con lei e scopre che in verità anche l’Oracolo è un programma: ma allora come possiamo fidarci di lei?E l’agente Smith, che tanto ci aveva fatto penare nel primo episodio, quel man in black cattivo, che fine ha fatto? Lui è stato destituito, da agente del sistema, ma ora il suo scopo è raggiungere il potere di Matrix. Per farlo, così come Neo, deve trovare il Fabbricatore di Chiavi e arrivare alla Sorgente di Matrix. Insomma, alcuni personaggi sono cambiati, altri si rivelano poco incisivi quali i due gemelli fantasmi, altri ancora come la bella Persefone, interpretata(male) da Monica Bellucci, sono mal inseriti nella narrazione. Questo Matrix Reloaded sembra un pò una trovata commerciale, in primo luogo per sfruttare l’onda di un successo di classe che era stato il primo The Matrix, in secondo luogo per farci pagare due volte il prezzo del biglietto. Infatti dimezzando le scene di combattimento ed inseguimento, che coprono più della metà della durata dell’intera proiezione, ed attaccandoci il terzo episodio, forse avrebbero fatto operà più gradita al pubblico, Ma non alle casse della Warner, ovviamente.Aspettiamo dunque Novembre per il terzo e ultimo step della saga, anche se nel frattempo a Cannes si vociferava anche di un quarto episodio…evidentemente adesso è di moda.

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