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cultura dell'immagine e della parola

La televisione, l’esperienza di flusso e il fermo immagine

La televisione è un mezzo per vedere lontano.
O almeno è quello che lei ci dice di essere.
Si veste da cannocchiale puntato sul mondo e sostiene di non avere altro linguaggio che non sia quello della realtà.
Ma la realtà è tutta dentro lo schermo, con i suoi spazi, i suoi rituali, le sue regole e i suoi narratori.
Il salotto di Porta a Porta diventa il luogo della politica, mentre il parlamento si svuota.
A Controcampo si sono trasferite le chiacchiere che hanno lasciato il bar perchè gli dava fastidio il fumo.
Giurerò il mio eterno amore davanti ad Alberto Castagna.
Il teleschermo sorride: con un gioco di prestigio ha puntato il cannocchiale verso se se stesso.

La televisione è una complessa creazione culturale.
E’ un medium, quindi un insieme di norme e modi di percepire.
Questo lo dice Raymond Williams, sociologo.
E io penso che lui sia proprio una persona in gamba.

La televisione è lo zapping, l’immersione in un flusso di immagini dove le sfumature sostituiscono i colori. Vanno in scena l’ ibridazione e la mescolanza dei generi, si sovrappongono l’informazione, la didattica e l’intrattenimento.
Brandon Walsh, Kofi Annan, Bart Simpson, Jerry Scotti, Alessandro Del Piero, Godzilla, Giovanni Paolo II, gli orsi del Kispios, le falde del Kilimangiaro, le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile, le veline, il nostro inviato da Baghdad, icinquecerealidikindercolazionepiù, la caduta dei gravi, Billy Corgan ….
E’ il pastiche postmoderno, il feticismo dell’occhio, reso bricolage nelle nostre mani di detentori del telecomando.

La televisione è un elettrodomestico, forse il più diffuso di tutti.
Ma nessuno sa con certezza a cosa serve.
A me, certe volte, piace pensarla come un quadro in movimento.
La accendo e penso ad altro, ogni tanto le passo davanti e mi lascio sedurre da un fotogramma, le faccio compagnia giusto il tempo di una storia e prendo una boccata d’aria prima che la corrente mi porti alla deriva. Così nasce fermo immagine.

Fermo immagine è una pagina che vuole ospitare suggestioni e spunti.
E’ il tentativo di creare un punto di contatto tra il flusso televisivo e il flusso di coscienza di uno spettatore.
E’ un deposito per immagini che provano ad emergere dal marasma dello zapping e chiedono di essere interpretate, sia per quello che dicono singolarmente che per il loro significato come snodi della ragnatela che racchiude l’esperienza televisiva.
E’ un punto di partenza.

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