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Che cos’è che Gesù NON farebbe?

Che cos'è che Gesù NON farebbe?

Chuck Palahniuk Sulla copertina del libro, una bella immagine anatomica; un uomo spellato, le vene e le arterie in luce, i fasci muscolari scoperti: la trachea esposta e vulnerabile, pronta al sacrificio. Pronta al bisturi. (“Vedi anche”: tracheotomia). L’unico occhio visibile ha la palpebra semiabbassata, ma è l’occhio di un vivo, sta guardando verso l’alto, e l’espressione generale è quella di un dolce abbandono, di un volontario martirio.

Per denaro, sì. Victor Mancini soffoca ogni sera in un ristorante diverso. Per denaro. Per continuare a pagare la St Anthony, la clinica in cui è ricoverata sua madre. Se ogni sera un boccone troppo grande e mal masticato non gli si bloccasse in gola, Victor non potrebbe pagare le spese – quasi tremila dollari al mese. Extra esclusi.
(“Vedi anche”: sondino nasogastrico, senza il quale la madre morirà.)
Per soldi, dunque. Victor ogni sera per i soldi mette in scena il “martirio di San Sé stesso”: entra in un locale, soffoca, arriva un perfetto sconosciuto, questi lo abbranca da dietro, Victor sputa il boccone e respira.
E questo è l’inizio. Lo sconosciuto ha salvato Victor. D’ora in poi si sentirà responsabile nei suoi confronti, come se averlo salvato una volta lo impegnasse a occuparsi di lui per sempre. Così: biglietti d’auguri a Natale. Al compleanno. All’anniversario del salvataggio.
E, allegato, denaro.
Ogni sera, per denaro, Victor si fa adottare. E altro che adozioni a distanza! Il figlio è già stato salvato. Si vive di rendita. Una busta, quattro banconote, e via soddisfatti come la prima volta. Come quell’eroica serata.

Questo fa Victor Mancini. Ex studente di medicina. Attore in un finto villaggio di Padri Pellegrini. Un’ attrazione per turisti. Abitante, per otto ore al giorno, di un allucinante ritaglio dell’anno 1734. In compagnia di governatori sadici, maniscalchi strafatti, mugnai, fabbri, ciabattini. Patetici e rassegnati. E galline deformi, che strisciano la loro unica ala o l’unico occhio nel fango, in mezzo a turisti immortalanti. Tra carcasse del XVIII secolo, ubriache e sciatte.

Victor ha una dipendenza: dall’ efedrina, sostanza che il corpo rilascia dopo l’orgasmo, donando al cervello quella sensazione di pace. Di sedazione.
Victor ha una dipendenza da sesso compulsivo. Frequenta corsi riservati a chi vorrebbe liberarsene, ma unicamente allo scopo di accoppiarsi nei bagni e corridoi con gli altri partecipanti.
Copertina inglese
E poi c’è sua madre. Anarchica, eco-terrorista ante litteram, la donna è ora ricoverata alla clinica St Anthony, malata del morbo di Alzheimer. Non riconosce più Victor, il quale, per potere scambiare qualche parola con lei, deve fingersi un avvocato, uno di quelli che l’ha difesa nei numerosi processi che l’hanno vista imputata.

L’automortificazione come involontario altruismo. Di ciò tratta, tra l’altro, il romanzo di Palahniuk. Di come sia possibile, attraverso il degrado più infimo, arrivare a (ri?)vedere la luce. Il tema non è certo inedito. Ma la maniera in cui lo scrittore statunitense descrive questo processo è quantomeno originale. E complessa.

Forse, dunque, per essere un santo – per compiere il miracolo – non è indispensabile essere “buoni e bravi”.
“…supponiamo che per fare il figlio di Dio Gesù Cristo si sia dovuto allenare.”
Forse Gesù non è nato sapendo subito di essere Gesù.
Forse prima dei trent’anni di miracoli non ne ha imbroccato uno.
Forse, allora, quell’ ipotesi delirante nascosta nel diario della madre di Victor -la possibile ascendenza divina del figlio… quella storia del prepuzio di un uomo molto famoso da cui sarebbe stato ricavato un embrione…
Il prepuzio di Gesù Cristo.
Il figlio del figlio di Dio.
Victor.
“Il martirio di San Me Stesso.”
Che cos’è che Gesù Cristo NON farebbe?
Chuck Palahniuk
“In quasi tutti i programmi di disintossicazione in dodici fasi, la fase quattro prevede che uno faccia l’inventario completo e inesorabile della propria vita da sessodipendente. Tutti i momenti più bassi e squallidi della tua vita, devi prendere un quaderno e scriverli. [...] Così puoi tornare con la mente al peggio della tua vita e passarlo in rassegna ogni volta che vuoi.”

Il passato. Il mondo che le madri costruiscono per i propri figli. Ciò che la storia si aspetta che noi siamo. Victor rinasce (risorge) dallo scontro (dal fallimento) con tutto ciò.
“E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.”
Lo sguardo cinico, tagliente, impietoso di Chuck Palahniuk ritaglia una resurrezione del nostro tempo, priva di certezze; una creazione che proprio perchè da zero riparte può esser tutto è niente: ma è e sarà, nel bene e nel male, solo e unicamente nostra.
La libertà di essere nulla.
Solo un pezzo di merda, che si crede Gesù Cristo, che muore e risorge ogni sera per denaro, che scopa in ogni angolo con ogni tossica efedrinodipendente che incrocia – solo un tipo del genere può essere il redentore di questa epoca.

Un redentore che nessuno attende e a cui nessuno è tenuto a credere.

• Vai alla recensione di Ninna Nanna

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