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cultura dell'immagine e della parola

Zaino

Mi appresto a partire per un lungo e faticoso viaggio ed è così che prendo il mio amato zaino, compagno di mille avventure per colmarlo di tutti gli ingredienti indispensabili per una bella vacanza: biro e collant (come Verdone insegna); un bustone di preservativi (che rimarranno come al solito inutilizzati…); un paio di mutande “tutto pacco” (non si sa mai); una buona dose di culo e tanta buona volontà.
Lo zaino è stracolmo, così utilizzando tutte le più avanzate conoscenze tecniche, assimilate in anni di studio, libero il mio sederone sulla torre di babele di stracci e cianfrusaglie che spunta dalla “testa” del malcapitato.
Ad un tratto sento una voce: ”Ehi! Mi hai già riempito con questa merda. Non vorrai mica torturarmi anche con questo incontro ravvicinato di infimo tipo?!”.
Ma, è lo zaino che parla!
“Forse è meglio che ti racconti la storia della mia ‘specie’, così capirai che anche un oggetto come me può essere importante. Devi sapere che i miei simili hanno una lunga ed onorata carriera nella storia del cinema… Devi sapere che noi abbiamo fatto tutte le guerre. Come pensi trasportassero tutta la loro attrezzatura sia ne “La sottile linea rossa” di Malick o in “Platoon” oppure in “Apocalypse now”, e chi più ne ha né metta… la tasca della morfina, le cartucce, i kit medici, il trasporto dei rifornimenti… direi indispensabili…; abbiamo aiutato i tibetani in “Hymalaya” a sopravvivere alla grande montagna o trasportato l’indispensabile balestra in “Un tranquillo week end di paura”, aiutato Brad Pitt a restare per “Sette anni in Tibet”, oppure aiutato Spielberg a far sopravvive i piccoli “Goonies”…
Ho conosciuto Cimino nel “Cacciatore” ed abbiamo sempre fornito l’opportunità al regista di tirar fuori da noi la svolta per risolvere la situazione critica… nel momento più delicato.
Bè, a dire il vero, siamo stati complici anche di qualche malefatta… come negli attentati in “Attacco al potere” o complici di rivoluzioni per così dire “sociali”, in “Fight club”, ma sai bene che in ogni “comunità” che si rispetti vi sono idealisti ribelli…”
Spero tu capisca che anche quello che può sembrare uno stupido oggetto, insignificante, di contorno, può invece essere importante e quasi indispensabile anche se mai appariscente, pronto a svolgere il proprio compito “dietro le quinte”.
Sbalordito e frastornato, alleggerisco il mio nuovo amico, lo carico delicatamente in spalla e parto fiducioso e speranzoso per la mia breve vacanza… con uno così famoso con me, questa volta si cucca!

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