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Pedro Almodòvar

Pedro Almodòvar e Rosi de Palma Nasce a Calzada de Caltrava, provincia di Ciudad Real, nella regione povera de La Mancha, il 24 settembre 1949. All’età di otto anni emigra con la famiglia in Estremadura. Studia, con grandi sforzi economici, fino a superare l’esame di ammissione all’Università Salesiana. Ma la rigidità dell’esperienza di questi anni lo allontana dalla Chiesa – e dallo studio – e lo avvicina al suo sogno: il cinema.
Sceglie di rischiare e parte per Madrid. Dove, per sopravvivere, fa l’ambulante a El Rastro, il mercato delle pulci della capitale spagnola. Siamo in pieno franchismo: la dittatura chiude le scuole di cinematografia. E Pedro comincia a lavorare come impiegato amministrativo per la società spagnola di telefoni, la Telefónica, dove rimane per dodici anni. Con i primi soldi sicuri, acquista la sua prima cinepresa Super otto.
Dal 1972 al 1978 si dedica alla produzione di cortometraggi per sé e i suoi amici. Diviene uno dei maggiori esponenti della Movida, il movimento culturale pop spagnolo di fine anni Settanta.
Provocante, esaltatore dei sensi e delle passioni più sfrenate, racconta la vita. Almodóvar ne mette a nudo, con il calore e l’ironia della sua iberica mediterraneità, i suoi lati perversi, le sue pulsioni indicibili, tutte le nevrosi e le debolezze, i peccati e le trasgressioni. Diventa così il ritrattista più graffiante e istintivo del postmoderno.
Gli anni della movida corrispondono alla sua formazione. La mattina, a contatto con la classe borghese che avrebbe immortalato con tutti i suoi vizi; il pomeriggio con la Compagnia Los Goliardos a girare, a provare nuove tecniche. Ma soprattutto a scrivere: butta giù storie, quelle che gli si incrociano davanti, mentre mangia o cammina, o stringe la mano a qualche impertinente ricco borghese. E i suoi racconti cominciano a vedere pubblicazione. Come se non fosse sufficiente, mette su una rock band come cantante, Almodóvar y McNamara.
Arriva il 1980, con il ritorno della democrazia in Spagna, Pedro Almodóvar dirige il suo primo, vero film: Pepi, Lucy, Bom… e le ragazze del mucchio. Comincia così la sua ricca carriera internazionale, fatta di pellicole di grande successo: da Labirinto di passioni, 1982, con una delle sue interpreti preferite Cecilia Roth, a Donne sull’orlo di una crisi di nervi 1988, con uno scatenato Antonio Banderas; da Légami 1990 a Tacchi a Spillo dell’anno successivo, con un trasgressivo e imperdibile Miguel Bosè, da Carne Tremula del 1997 con una sensuale Francesca Neri, fino al pluripremiato Tutto su mia madre del 1999.
Quest’opera fa incetta di Nomination e riconoscimenti, quali ad esempio il César, nella Categoria Miglior Film Straniero, l’equivalente Golden Globe e la Nomination all’Oscar.

FILMOGRAFIA

Pepi, Luci, Boom e le altre ragazze del mucchio (Pepi, Luci, Boom y otras chicas del monton) 1980
Labirinto di passione (Laberinto de pasiones) 1982
L’indiscreto fascino del peccato (Entre tinieblas) 1983
Che ho fatto io per meritarmi questo? (Que he echo yo para merecer esto?) 1984
Trailer per amanti del proibito (Trailer para amantes de lo prohibido) 1985
Matador (Matador) 1986
La legge del desiderio (La ley del deseo) 1986
Donne sull’orlo di una crisi di nervi (Mujeres al borde de un ataque de nervios) 1988
Legami! (Atame!) 1990
Tacchi a spillo (Tajones lejanos) 1991
Kika. Un corpo in prestito (Kika) 1993
Il fiore del mio segreto (La flora de mi secreto) 1995
Carne tremula (Carne tremula) 1997
Tutto su mia madre (Todo sobre mi madre) 1999
Parla con lei (Hable con ella) 2001

Questa scheda è tratta da:

http://www.raidue.rai.it/raidue/schede/9024/902458.htm

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